『米欧回覧実記』「羅馬府ノ記」の古代ローマ文明に関する考察
スポンサーリンク
概要
- 論文の詳細を見る
La Missione Iwakura fu organizzata dal governo giapponese nei primi anni dell'epoca Meiji con lo scopo iniziale di modificare i "trattati ineguali" stipulati con le potenze occidentali alla fine dell'epoca Tokugawa (Edo) e raccogliere informazioni sulla societa occidentale. Essa, affidata alla guida dell'ambasciatore plenipotenziario Iwakura Tomomi da cui prese il nome, si avvio, nel dicembre 1871, alla volta degli Stati Uniti, e dell'Europa (tra cui Inghilterra, Francia, Germania e Italia) per concludersi nel settembre 1873, dopo aver visitato dodici paesi. La relazione dell'ambasceria Tokumei zenken taishi, Beio kairan jikki (Relazione veritiera della visita negli Stati Uniti ed in Europa dell'Ambasciatore plenipotenziario giapponese) fu pubblicata nel 1878, suddivisa in 100 libri e corredata da piu di 300 calcografie. Il redattore fu Kume Kunitake, futuro storico giapponese, attendente dell'ambasciatore durante la missione, che si occupo delle correzioni delle bozze fino alla pubblicazione della versione definitiva. La missione visito l'Italia (principalmente Firenze, Roma, Napoli e Venezia), come decimo paese - tra l'8 maggio e il 3 giugno 1873 - dandone conto nei libri 73-78 della relazione. I delegati arrivarono a Roma l'11 maggio e partirono per Napoli il 19 dello stesso mese per poi tornare nella capitale i1 23, e ripartendo per Venezia il 26. A Roma la missione ebbe un incontro ufficiale con Re Vittorio Emanuele II e visito localita rinomate come la Basilica di San Pietro, i Musei Vaticani e i monumenti dell'antica Roma. A Napoli visito gli scavi di Pompei ed Ercolano e i reperti conservati nel futuro Museo Archeologico Nazionale. Il presente articolo esaminera i libri 75-76, "Roma (parte prima)" e "Roma (parte seconda)", che riferiscono del primo soggiorno nella capitale sotto i seguenti aspetti: 1) Roma antica nelle calcografie della relazione e nell'itinerario della missione; 2) Struttura dei libri nell'edizione completa e trasformazione del manoscritto da parte del redattore fino alla stesura definitiva; 3) Personaggi, monumenti e reperti romani descritti nei libri. 1) Tra le 32 calcografie relative alla visita in Italia, quelle relative all'antica Roma sono 13, circa il 40% del totale: nel libro 73° ("Rassegna generale sull' Italia") 1 su 2, nel 75°5 su 6, nel 76°3 su 4, nel 77° ("Napoli") 4 su 6. La rilevanza assegnata all'antica Roma sembra essere confermata dal fatto che alla visita dei monumenti vennero dedicati 4 giorni su 7 di attivita, piu un altro giorno per la visione dei reperti scultorei romani dei Musei Vaticani. 2) Come Kume accenna nell'introduzione, la relazione si sviluppa in due modalita: in forma di relazione diaristica o in forma di saggio del redattore. E da notare come tra i 100 libri il 75° sia l'unico ad iniziare con un saggio, il cui tema e l'antica Roma. Il fatto che il 76° finisca con un altro saggio sul medesimo tema sottolinea come i due libri fossero considerati un unicum focalizzato su Roma antica. Tali soggetti fecero parte del manoscritto fin dalla prima stesura, altri come sericoltura o cristianita vennero invece aggiunti successivamente. 3) I personaggi romani menzionati o descritti nei libri 75-76 sono tutti, (tranne S. Pietro descritto in relazione alla religione cristiana) politicamente prominenti nella storia romana (Romolo, Cesare, Augusto, Agrippa, Nerone, Adriano, Marco Aurelio ecc.). I monumenti romani (Castel Sant'Angelo, il Pantheon, il Foro romano, il Colosseo ecc.) sono sempre inquadrati storicamente. Generalmente la relazione cita poche opere d'arte per nome o in dettaglio - e i libri 75-76 non fanno eccezione. Nonostante la descrizione non permetta di identificare con certezza capolavori classici dei musei Vaticani come l'Apollo Belvedere o il Laocoonte, si possono identificare, oltre ad un gruppo di ritratti degli imperatori romani, il sarcofago di Elena (quello "dell'imperatore Costantino e sua moglie") e il grande labrum, sempre di porfido, della Sala Rotonda (fontana del "palazzo di Nerone"). La relazione cita anche un ritratto di Adriano in Castel Sant'Angelo. Sembrerebbe che questi reperti siano commentati piu nella veste di reperti legati agli imperatori - quindi alla civilta romana - che come opere d'arte. Il saggio finale del libro 76° si conclude osservando come Roma antica sia l'origine della civilta occidentale: l'origine dell'idraulica, della mineralogia, dell'ingegneria strutturale, delle belle arti, dell'architettura. Anche se la relazione elenca solo le categorie, i lettori colgono tale riferimento grazie alle precedenti descrizioni dei monumenti e dei reperti romani. Il ruolo prominente attribuito all'antica Roma, che potrebbe sembrare eccessivo al lettore contemporaneo, sembra giustificato dall'intenzione del redattore di porre la citta sul medesimo piano delle grandi potenze della sua epoca, come Francia, Inghilterra e Germania, che la delegazione visite prima di giungere in Italia. La relazione nel saggio del libro 75° commenta come tali paesi fossero, ai tempi del massimo splendore della citta di Roma, luoghi abitati da barbari, e come la visita alla Roma del 1873, citta in declino, abbia fatto prendere coscienza al redattore delle vicissitudini e del declino delle civilta. Kume era un profondo conoscitore della letteratura cinese e descrisse Roma antica nel libro 75° anche usando citazioni di classici cinesi. Inoltre, in alcuni passi, egli paragona l'antica Cina all'antica Roma definendole simboli di due civilta, quella orientale e quella occidentale. Questo e il punto di vista autentico di un Giapponese a cui la visita alle vestigia dell'antica Roma offri uno spunto per riflettere sul presente e sul futuro del Giappone Meiji appena nato. L'interesse di Kume per l'antica Roma deriverebbe da questo punto di vista.
- 2013-10-18