禅の教育と体験の重要性(1) : 公案の修行を通して
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概要
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Secondo il Buddhismo, nella mente umana risiede la fonte di tutte le discriminazioni e illusioni esistenti, dalla quale esse sorgono illimitatamente. Grazie, pero, alia pratica zen, costituita sia dallo zazen sia dall'introspezione del koan, integrati in modo imprescindibile nella vita quotidiana, ci si mette nelle condizioni di poter troncare alia radice il sorgere delle suddette illusioni, non attraverso la loro repressione, ma per mezzo della pura osservazione consapevole della "propria natura" (kensho). Questo riconoscimento della natura buddhica, che rivela l'interazione reciproca di tutti gli esseri, consente di constatare in via prettamente esperienziale l'impossibilita di raggiungere tale natura per mezzo di un procedimento esclusivamente logicorazionale. La logica e per lo Zen solo uno strumento, necessario per affrontare i percorsi della vita quotidiana, ma non utile per un ritorno consapevole alia natura fondamentale. Una trascendenza della logica, invece, a partire dal suo stesso annullamento o azzeramento, permette il raggiungimento di una nuova consapevolezza. In questo senso, crediamo che l'attuale sistema educativo, essendo basato quasi esclusivamente su fattori logici e cognitivi, sia parzile ed incompleto, proprio perche amputato della sua sfera di autoriconoscimento, che al contrario ci sembra assolutamente imprescindibile allo sviluppo e alia formazione-integrazione di ogni individuo. Riteniamo, quindi, che la pratica zen del koan, possa fornire dei suggerimenti per un miglioramento dell'attuale sistema educativo incompleto presente nel mondo. In questo articolo, in particolare, analizzeremo la pratica del koan e la sua funzione pedagogica nell'insegnamento del maestro ch'an Ta-hui Tsung-kao (1089-1163).